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INTERVISTA A Emanuele Hesael Pavano

Un cantautore sociale

“Il Corso di formazione per attore prodotto dall’I.N.D.A, la Scuola del Teatro Stabile di Catania, le lezioni private di Dizione e Recitazione con l’attrice Antonietta  Carbonetti, il Corso di Attore presso il Centro Sperimentale di Cinematografia Siciliana…Nel frattempo ti classifichi al secondo posto nel Concorso Nazionale “Song Festival” per la Sezione Cantautori.

Eppure sembrava ti preparassi per altro…quando è arrivata la scintilla della musica?
C’era già? “


EMANUELE: “Il teatro è stato il primo amore indiscusso con il pianeta Arte. 
Ho avuto la fortuna di entrare nel mondo del teatro da bambino, alla tenera età di quattordici anni, seguendo un importante corso di formazione teatrale organizzato dall'I.N.D.A.

Ma all'età di diciotto anni mio zio mi regalò una chitarra...e così arriva la fulminazione...è bastato un giro di DO a stimolarmi alla composizione e alla creatività musicale. Avrò scritto centinaia di canzoni, ne scrivevo 3/4 a settimana, i miei amici mi chiamavano ‘valanga di canzoni’. “



“Cantante di pianobar e musicista live per molti anni, quanto ti hanno formato queste esperienze? Sono dimensioni diverse ed affascinanti…ma quanto davvero ci si relaziona col pubblico?”


EMANUELE: “La mia formazione musicale la devo unicamente al villaggio turistico! 
Un lunga esperienza formativa durata oltre sette anni. Cantare davanti a centinaia di persone ogni settimana è stata una palestra unica e impagabile. Trovarsi poi in una equipe di artisti vari, ballerini, cabarettisti, comici, è un’ occasione straordinaria per vivere il mondo dello spettacolo appieno. Il rapporto col pubblico è stato altrettanto importante per la mia formazione umana ed artistica. Ho imparato davvero a relazionarmi con persone di varie età ed estrazione, ad emozionarmi e ad esprimere il rispetto che devi a chi ti ascolta, a chi ti spinge con incondizionato affetto a seguire i tuoi sogni. Ho avuto tante dimostrazioni di stima nei villaggi, a tutte le persone incontrate devo un grazie davvero enorme! “


“Dal pianobar e la musica live ad autore delle musiche per un cortometraggio (‘Ti Aspetto Fuori’regia di Alfio D’agata, prodotto dalla Movie Side e dalla Fondazione Vodafone, girato all’interno del carcere minorile di Catania, con Nino Frassica nel ruolo del prete) e per una serie comica (‘Ispettore Gallo’, sempre con la regia di Alfio D’agata, prodotto da Tiscali).

 Possiamo sicuramente dire che t’immergesti in tutt’altra musica.”


EMANUELE: “Sì, scrivere musica per film è ben diverso dallo scrivere canzoni.
Devi avere la capacità di creare musica dalle immagini, dalle parole che gli attori recitano, dalla storia che si racconta.
Un lavoro straordinariamente emotivo lo definirei! 
Per il cortometraggio ‘Ti aspetto Fuori’ -esperienza davvero unica perché vissuta dentro il carcere minorile di Catania-  ho scritto una brano dal titolo "Non guardatemi così", colonna sonora del corto.
Ho raccontato l'ambiente emotivo di un minorenne che avendo sbagliato nella vita finisce a vivere l'esperienza drammatica del carcere.”

“Nell’estate 2010 il tuo inedito ‘Il Fuoco Ardente’ è cantato dal vivo in apertura di tutte le  selezioni nazionali del ‘Mister più bello d’Italia’, regioni Marche ed Emilia Romagna.

Che concetto hai della bellezza? Siamo soltanto prigionieri di uno dei tanti cliché o può essere davvero un valore?”


EMANUELE: “La Bellezza certamente è un valore in senso assoluto. Sul concetto di Bellezza ci sarebbe tanto da dire. Se parliamo di Bellezza esteriore come nel caso di concorsi di bellezza, io credo che strumentalizzare la bellezza sia sempre un grande errore. Ma non credo sia compromettente o stigmatizzante in senso negativo mettere in mostra la bellezza e il gusto del Bello. 

Io personalmente sono più attento alla Bellezza interiore ma auspico a tutti il giusto equilibrio tra quella interiore ed esteriore.”


“Hai interpretato il brano inedito dal titolo ‘Soldati senza guerra’  nel  progetto ‘ In memory of Nasiryah’ realizzato dall'associazione Giuseppe e Margherita Coletta, in occasione del decennale della strage di Nasiriyah, cd al quale hanno partecipato anche i Nomadi, i  Mattia Bazar, Paolo Vallesi. ..Vorrei ci spiegassi tu chi sono i soldati senza guerra.”

 

EMANUELE: “Essere stato scelto da Margherita Coletta, come interprete del brano dedicato al marito, brigadiere ucciso a Nasiriyah, è stato un orgoglio immenso. Trovarmi in un progetto di ampio respiro nazionale di tale importanza mi ha fatto capire quanto è utile mettere l'Arte al servizio del Sociale. I ragazzi morti a Nasiriyah sono per me dei ragazzi senza guerra, per il fatto che erano lì, seppur con in braccio le armi, a portare la pace. Si trovavano di fatto lì a difendere le donne e i bambini vittime della guerra.”


“Insieme alla musica, varie esperienze teatrali (ricordiamo L’Anfitrione, Le Confessioni, il Recital su D’annunzio, I fiori del Male, Mastro Don Gesualdo)
ma anche cinema e corti ( Il cosmo sul comò di Aldo, Giovanni e Giacomo, La matassa  di Ficarra e Picone, il pluripremiato Il pomodoro proiettato anche durante la manifestazione di Miami in Florida, Dal Vangelo secondo Giuda).
Poliedrico. Cosa ti piace di più? Scrivere, recitare, cantare…?”


EMANUELE: “Una domanda che ritorna sempre nella mia vita! Mi fa sorridere...per il fatto che non riesco a rispondere a questa domanda. 
Mi sento di dire che scrivere, recitare, cantare è in generale Arte e a me piace produrre Arte o almeno provare a farlo! Le dinamiche artistiche cambiano in queste diverse forme ma si tratta sempre di creatività ed io sono un vero patito della creatività.” 

“Nel 2013 sei autore e compositore del brano ‘Prendiamoci le mani’ a sostegno della L.I.L.T.

Un altro tema importante. L’arte può davvero aiutare? “

 

EMANUELE: “L'Arte, la musica in particolare, la ritengo una potente leva per sollevare le coscienze. 

Io mi definisco un cantautore sociale per l'attitudine e il piacere che ho proprio nell'affrontare temi sociali.
I proventi di questo brano andranno interamente alla Lilt ed è il mio piccolo e grande gesto di generosità con ciò che credo di saper fare meglio, cioè comporre. Un brano intimamente dedicato a mio padre che due anni fa ho perso a causa di un tumore.”


“Sempre sensibile alle tematiche sociali infatti,  nel novembre 2013 debutti col tuo inedito contro la violenza sulle donne, ‘Rosa di Spine’, di cui sei autore, compositore ed interprete.
Un mese dopo sei ospite di un altro importante evento contro il femminicidio , ‘Ti amo da morire’ tenutosi alla Terrazza Ulisse di Catania.
Siamo ancora molto lontani da un vero cambiamento culturale?”


EMANUELE: “Molte associazioni a difesa delle donne stanno operando con una tale efficacia da ottenere risultati entusiasmanti. 
I fatti di cronaca però ci raccontano troppo spesso di uccisioni di donne da parte di uomini, la vera nuova piaga sociale.
Mi aspetto dalla società un cambiamento radicale che deve passare necessariamente da uno sradicamento dell'atteggiamento maschilista.
Mi auspico che nella società si cancellino tutti gli -ismi esasperanti e degeneranti. 

Ciò che deve essere difeso è il rispetto per l'Essere Umano, al di là del colore politico, del colore della pelle, del sesso e/o delle tendenze sessuali. “


“Nel 2012 ricevi il premio ‘SICILIA È’ come artista emergente, per la sezione musica. Cosa possiamo consigliare ai giovani che desiderano fare musica? C’è spazio in Sicilia?”


EMANUELE: “Il Premio ricevuto è stato assolutamente inaspettato.
Ricevere un premio di tale importanza è una piccola consacrazione che ti spinge a fare sempre di più e meglio. È un punto di partenza mai un punto di arrivo, naturalmente. 
È una grande soddisfazione ed un grande motivo di orgoglio per me che da Siciliano sono molto felice di esserlo. Ciò che consiglio ai giovani è di studiare seriamente ed affidarsi a bravi maestri in grado di formarli e stimolarli al meglio. Ci sono pochi spazi musicali, le amministrazioni dovrebbero investire di più in corsi gratuiti per la formazione artistica dei nostri giovani.

Conoscere l'Arte è conoscere il meglio della Vita!

Aiuta a decifrare nel migliore dei modi possibili i segreti del mondo interiore ed esteriore. “

 

Elena Condemi,

 Marzo 2014