19/01/2014
“Un bambino prodigio: chitarra alla tenera età di sei anni e ammesso al Conservatorio Bellini di Catania
direttamente al terzo anno di violino.
Qualcuno si occupava già di musica in famiglia?”
Nico:”Mio padre era un cultore di musica classica e jazz, solo un grande ascoltatore.”
“Chitarra, corso di violino e pianoforte complementare, poi la curiosità per i fiati... Nata da qualcosa in particolare?”
Nico: “A quattordici anni vidi il film Round midnight che racconta la vita di Dexter Gordon, grande sassofonista jazz.
Rimasi folgorato dall'anima di Dexter. “
“La tua musica è stata definita in America e in tutto il mondo jazz con evoluzioni e contaminazioni moderne…”
“La mia formazione musicale non è prettamente jazzistica, poiché in quegli anni andava di moda il jazz rock e successivamente la fusion. Il mio background di formazione è molto moderno, ecco perché amo contaminare la mia musica jazz con funky, blues, e adesso anche con l'elettronica.
“Ricerca, esplorazione, quindi…”
“Sì, per me la musica deve essere continua ricerca...
se ascolti brani come Unforgettable Chet e altri comprenderai ancor di più il mio fondere il jazz con altro...
Ad un certo punto di una ballade come Unforgettable Chet ascolterai sprazzi, passaggi d'elettronica...
ecco l'evoluzione, e la fusione e contaminazione. Adoro contaminare.
La musica è evoluzione.
Chi si ostina ancora a suonare il jazz degli anni ‘40/50 imitando i grandi non fa altro che cercare di replicare.”
“Hai ricevuto il riconoscimento da parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per il musical 'Benvenuta Provvidenza', nel quale sei stato autore dei testi delle canzoni, compositore delle musiche e arrangiatore…'”
Nico: “Sì, un musical tratto da un colossal del neo realismo italiano dal titolo La terra trema.
Regista del film il grande Luchino Visconti.”
“La curiosità ti spinge sempre avanti. Come fu sin dall'inizio, del resto...”
Nico: “Adoro le grandi sfide artistiche
e un grande come Visconti è stato da stimolo.”
“Un lavoro importante, faticoso immagino...oltre che entusiasmante.”
Nico: “Sì, tre anni di lavoro per mettere su la compagnia ed andare in scena.
Anche nel musical ho fuso classica, colonne sonore, funky, echi mediterranei ...
Un progetto interessante ed inedito che mi ha fatto comprendere la bellezza di scrivere musica per orchestra.”
“Adesso di cosa ti stai occupando?”
Nico: “Da un anno e mezzo sono in giro in tour...
e da poco rientrato da tre mesi in Sud America.
Continuo la tournèe ma contemporaneamente sto lavorando al secondo album.
Spero che possa uscire alla fine del 2014, se non prima...”
“Sei uno dei pochissimi saxofonisti compositori al mondo, e forse l’unico in Italia …”
Nico: “In effetti tutte le mie composizioni non nascono al sax ma al piano.”
“Sei una persona stimata anche per la tua semplicità e la tua umiltà.
Al di là della bravura tecnica, si ha tanto bisogno di anima, specialmente in quest'epoca.
E credo sia poi ciò che davvero arriva, ciò che la gente percepisce…”
Nico: “Ho avuto la gioia d'essere davvero tanto amato dal mio pubblico e stimato dagli addetti ai lavori,
sopratutto oltreoceano.
La musica per me è proprio espressione dell'anima e non sfoggio di tecnica.
Cerco di raccontare nella mia musica le mie emozioni, sensazioni...
e di trasmettere anche l’entusiasmo, tutta la passione e l’amore per la musica.”
“Cos'è donare secondo te?”
Nico: “Molti mi dicono che riesco ad arrivare al cuore della gente, che riesco a toccare le corde dell'anima...
Dicono che la mia musica ha un forte potere evocativo ed emozionale.
Ne sono felice perché col jazz ciò è molto difficile da trasmettere....
Donare è appunto regalare qualcosa di se stessi emozionalmente:
un suono, una nota, possono dare tanto...
molto più di mille note che spesso non arrivano nemmeno ai cultori del jazz.”
“Cosa possiamo dire ai giovani che si sentono ormai quasi privati della possibilità d'avere un futuro?
Ci saranno stati momenti duri...Cosa ti ha aiutato a non mollare?”
Nico: “Proprio la musica ...
Ai giovani dico di studiare tanto ma di crederci davvero, sinceramente. E poi lasciare che il tempo faccia il suo corso...
Inoltre dico anche la tecnica è importante ma poi dimenticate tutto e provate ad ascoltare la vostra anima…
Sarà lei a suggerirvi ciò che volete esprimere in musica.”
“Ottimo consiglio. Hai pensato di fare qualcosa anche a Catania, per Catania?”
Nico:”Non ho mai dimenticato Catania, musicalmente ho già fatto tanti concerti.
Una o due volte l'anno sono a Catania e in Sicilia,
anche se gran parte dei miei concerti si sviluppano all'estero.
Nemo profeta in patria, come tanti… vedi il mio amico e concittadino Mario Biondi, catanese come me.
È stato bellissimo vedere il mio nome accanto a quello di Mario Biondi
n°1 su Radio Network Web da Los Angeles e in tutto il mondo…
Quando il jazz , o comunque la musica del cuore, supera le barriere di etichetta e di nicchia è meraviglioso.
Non esiste fare musica per intenditori o pochi eletti ....
bisogna rendere tutto alla portata di tutti, vedi il mio amico Giovanni Allevi.”
“L' arte è della gente, condivido pienamente.”
Nico: “Sì. E la cosa più bella è che io non preparo la mia musica a tavolino per renderla commerciale a tutti i costi,
nulla è studiato.
Oggi ad esempio ho composto un altro brano...
Sono andato al piano, ho chiuso gli occhi per permettermi di ascoltare liberamente la mia anima... Miracolo avvenuto.
Non mi siedo mai al piano con l'intento di comporre.”
“Hai lavorato live con i grandi: Gavin Christopher, corista di Steve Wonder, Maria Carhey, Elaine Gibbs,
vincitrice morale di X Factor U.S.A. 2011 e grande cantante soul...
Un affettuoso arrivederci augurandoti cosa? Che desideri per questo nuovo anno?”
Nico: “Solo riuscire a regalare con la mia musica ancora tante emozioni, anche piccole non importa…
Arrivare al cuore della gente con grande sincerità.
Per me il jazz ha il colore blu ed è poesia senza regole.”
“Grazie Nico, è stato davvero un piacere…trasmetti calore.”
Elena Condemi