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Maram Al-Masri: la Poesia come mezzo di libertà

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30/10/2013

Maram al- Masri nasce a Latakia in Siriail 2 agosto del 1962. Di famiglia musulmana, benestante e di larghe vedute, comincia a scrivere poesie all’età di sedici anni. Dopo gli studi di letteratura inglese all’università di Damasco, Maram inizia ad essere stimata nell’ambiente poetico, avendo già pubblicato qualcuno dei suoi componimenti. Si sposa e nel 1982 si stabilisce a Parigi, dove si dedica alla poesia e alla traduzione di testi letterari. Poco tempo dopo divorzia e il marito riporta in Siria il figlio di diciotto mesi. Maram farà ritorno al suo paese pochissime volte.  Nel 1984, a Damasco, il fratello Monzer, grande poeta (considerato con il più famoso e conosciuto Adonis, uno dei rinnovatori moderni della poesia siriana e araba in generale) e pittore, fa pubblicarela prima silloge della sorella: “Ti minaccio con una colomba bianca”, che viene molto apprezzata, poi pubblicata in francese nel 2008 da Editions Seghers, la casa editrice del Ministero dell’ Educazione. Maram però desidera fortemente lasciarsi alle spalle la Siria, la lingua araba e la poesia: tutto ciò che le ricorda la cultura che l’ha privata di suo figlio.  Da un nuovo matrimonio con un giovane francese nascono altri due figli. Maram si dedica completamente ed amorevolmente alla famiglia, fin quando i vecchi dolori sepolti, la nostalgia, la delusione, il senso di vuoto, in lei esplodono. Ricomincia a scrivere, in arabo, su piccoli foglietti sparsi per casa, come le sue lacrime. Nello stesso anno in cui può finalmente rivedere il primogenito, pubblica a Tunisi nel 1997 con Editions de L'Or du Temps Ciliegia rossa su piastrelle bianche. Alla fine del ’97 incontra François-Michel Durazzo, professore corso che comincia a tradurre in francese e in spagnolo molte sue poesie. Con Ciliegie rosse su piastrelle bianche Maram ottiene il riconoscimento del mondo arabo vincendo il premio del Foro Cultural Libanés, commissione presieduta dal grande poeta Adonis, per la migliore creazione araba nel 1998. Nel 2000 Al Manar Edizioni pubblica a Beirut la terza raccolta Ti guardo e nel 2002 viene pubblicata in Spagna la prima traduzione di Ciliegie rosse su piastrelle bianche. Le sue opere cominciano ad essere tradotte in molte lingue. L’edizione spagnola di Ti guardo resta per quattro settimane tra i primi dieci libri di poesia più venduti. Nel 2005 esce in italiano la silloge Ciliegie rosse su piastrelle bianche per la Liberodiscrivere® edizioni e Maram divorzia dal secondo marito. Nel 2007 completa la quarta raccolta Il ritorno di Wallada (Granada, ed. Universidad de Granada, 2007) e riceve due importanti riconoscimenti: il premio “Città di Calopezzati per la poesia mediterranea” e il “Prix d’automne 2007” della Société des Gens de Lettres in Francia. Nel 2009 viene ripubblicata Ti guardo da Multimedia Edizioni (traduzione dall'arabo di Marianna Salvioli) mentre Edizioni Le Temps des Cerises pubblica in Francia la nuova silloge “Anime scalze”, ispirata da storie vere di donne vittime di violenza in tutto il mondo, pubblicata anche da Multimedia Edizioni / Casa della poesia.

 Le ho viste.

Loro, i loro volti dai lividi celati. Loro, gli ematomi nascosti tra le cosce, Loro, i loro sogni rapiti, le loro parole azzittite Loro, i loro sorrisi affaticati. Le ho viste tutte passare nella strada anime scalze, che si guardano dietro, temendo di essere seguite dai piedi della tempesta, ladre di luna attraversano, camuffate da donne normali. Nessuno le può riconoscere tranne quelle che sono come loro.

 

Le donne come me, non sanno parlare; la parola le rimane di attraverso in gola come una lisca che preferiscono inghiottire. Le donne come me sanno soltanto piangere a lacrime restie che improvvisamente rompono e sgorgano come una vena tagliata. Le donne come me sopportano gli schiaffi senza osare renderli. Tremano di rabbia e la reprimono. Come leoni in gabbia le donne come me sognano la libertà …

 (da Anime scalze, Maram Al- Masri, Multimedia Edizioni / Casa della poesia.)

  "Una poesia che senza dubbio si legge in pochi secondi o in qualche minuto è il risultato di un processo che si sviluppa in diversi anni. (…)Non sono solo le donne ad essere vittime, ma anche popoli interi, bambini, anziani, i soggiogati, gli umiliati di ogni tipo e di ogni paese. Il giorno in cui sentii un liquido caldo colare tra le mie gambe, con la mia paura di bimba, decisi che nessuno al mondo aveva diritto di minacciarmi, neanche con la voce. Da quella umiliazione, da quella sofferenza subita tanto tempo fa, alla quale si aggiunse la sottrazione del mio primo figlio, nacque la donna che sono. Una donna che non sa restituire gli schiaffi, ma che sa che esiste una via d’uscita, una sublimazione di tutto lo squallore subito. Questo sussulto, questo superamento della condizione umana attraverso la condizione femminile… è la poesia.(…) È stata per me la rivelazione folgorante che la bellezza non esclude la bruttezza, ma la supera e la assimila… Sono stata incredibilmente sorpresa il giorno in cui la poesia “Le donne come me” è stata scelta in Palestina, a Ramallah, per un programma didattico nelle scuole per ragazzi dai 12 ai 18 anni e poi anche in Francia nelle classi del secondo ciclo in cui un’allieva è riuscita a parlare della violenza subita. Ho capito che la poesia è uno specchio di tutto e che in essa si può trovare rimedio. » Maram al-Masri, Introduzione “Anime scalze”.

 Con Éditions Bruno Doucey seguono le sillogi Con la fontana della mia bocca (2011 ), L'abito stropicciato ( 2012), Cammina nuda la libertà ( 2013), e Maram, ospite di sempre più numerosi festival internazionali di poesia e kermesse culturali in tutto il mondo, riesce a toccare il cuore di un sempre più vasto pubblico attraverso un lessico quotidiano ed umile, libero, con i suoi versi apparentemente ingenui, scarni, ma frutto di una precisa e raffinata ricerca poetica nella quale si tende a conservare solo l’essenziale, per dar voce al significato più intimo, più autentico. Così come le ha sempre consigliato il fratello, il grande poeta Monzer Masri, "La poesia è come un corpo che nuota, è un’isola di sentimenti... Alleggeriscila, alleggerisciti... Libera la tua poesia da tutto ciò che non fa che ripetere".I sui testi –scrive il poeta, critico, traduttore ed editore Alessandro Prusso - in Siria, sua terra natale, che Maram ama moltissimo, forse anche di più di quello che sia disposta ad ammettere, destino questo che la rende simile al grande Nazim Hikmet, sono vietati. Non tanto per la loro intensa componente erotica (la cultura araba in fatti, e specificamente quella poetica, ha una lunghissima tradizione in questa particolare qualità, che si perde nella notte dei tempi, alla sua stessa origine) quanto invece perché Maram è uno “spirito eletto”, e come tale, è una donna “intimamente” libera” e perciò inevitabilmente liberante. Non a caso il nome Maram, significa coinvolgimento totale, passione. Un destino, quindi, già ampiamente scritto... Maram anche mediatrice culturale, “ponte” e mano tesa tra mondi tanto diversi e forse a volte pure inconciliabili; ma, in realtà, non poi così diversi nella loro intima essenza. (Alessandro Prusso dalla prefazione alla silloge “SEÑALES DEL CUERPO”- editorialdeloimposible, Genova, 2008). Nei suoi versi Maram esprime l'esilio , il crudele destino delle donne e del suo popolo devastati dall’orrore della guerra, la solitudine, l’umiliazione, l’incomprensione, ma anche l’amore, il desiderio, la tenerezza, la forza, la consapevolezza, la dignità, la speranza, il sogno di libertà. La sua silloge “Cammina nuda la libertà” racconta la rivolta siriana contro il regime di Assad attraverso le foto e i video di You Tube. La poesia è l’arma pacifica di Maram. Maram: “Un grande popolo che nel XXI secolo ha deciso di rinascere.È come un malato non curato la cui piaga è diventata infetta, è come se avesse perso le difese immunitarie e non riesca più a riprendersi, vessato dalla follia cieca di chi lo governa sotto dittatura, spargendo un mare di sangue”. 

 La Siria è per me, una ferita che sanguina. È mia madre sul suo letto di morte. È la mia infanzia sgozzata, il mio incubo e la mia speranzaa mia insonnia e il mio risveglio. La Siria per me è l'orfana abbandonata. È una donna violentata ogni notte da un vecchio mostro, abusata, prigioniera, costretta al matrimonio. La Siria per me, è l'umanità che soffre è una bella che canta un'ode alla libertà ma le hanno tagliato la gola. È il popolo dell'arcobaleno che splenderà dopo la tempesta e la folgore.

 Il 5 ottobre al 26 ° Festival del Libro Mouans Sartoux è stato proiettato il film dedicato a Maram al-Masri, “La poetessa a piedi nudi” per la regia di Bernard Louargant, che esprime il desiderio di libertà di tutte le donne. Il film ha partecipato anche al Festival Sole Luna - Un ponte tra le culture, svoltosi a settembre a Palermo e al Festival di Massenzio Letterature 2013. Uscita quest’anno Sedici Nodi poesia, scritta insieme all’autrice Monica Maggi, Edizioni Fusibilia.

“ Il Premio della Letteratura francese , (Premio francese di Poesia Bayane 2013 per la silloge “Cammina nuda la libertà”, Edizioni Bruno Doucey) che sarà presto presentato a Maram al- Masri , ha un triplice significato :

• Si tratta in primo luogo dell’omaggio al coraggio di una donna che è nella poesia dell'esilio come un modo per superare il suo dolore , nel tentativo di re- incantare il mondo . Per questa donna " a piedi nudi " , la bellezza del linguaggio può essere l'unica risposta possibile alla violenza del mondo .

• Il premio della letteratura è anche una grande ricompensa per un’autrice proveniente da un paese non di lingua francese che ha scelto di scrivere alcune delle sue opere in lingua francese. In tal modo, Maram al- Masri dà al linguaggio adottato , come di recente ha scritto un giornalista Mediapart , "lo status di lingua del paese ospitante per i rifugiati poeti . "

• il premio sarà assegnato a Maram al- Masri anche a nome di un grande quotidiano marocchino , Al Bayan , Il Manifesto . Non potevamo chiedere una più bella distinzione in quanto il libro è tratto anche da immagini e notizie quotidiane, quelle della Siria martirizzata, che ognuno di noi può trovare sui giornali , su Facebook o YouTube , e Maram al- Masri scrive con emozione e un senso di poesia resistenza . "(Bruno Doucey, da PRIX AL BAYANE 2013)

Adonis: “Maram riesce a dare forma linguistica alla sua femminilità, in una scrittura fatta di passione, di quotidianità, di cose semplici ma calorose ed incontenibili.”

Ho scritto una delle note critiche per la sua splendida silloge Senales del cuerpo, pubblicata dall’editore e poeta Alessandro Prusso , me ne sono subito poeticamente innamorata e spesso ho il piacere di relazionarmi brevemente con lei, nonostante i suoi numerosi impegni e le difficoltà reciproche di traduzione, e percepire quanto sia delicatamente affettuosa, aperta, autentica, coraggiosa. La stimo molto.

 

Mi manifesto nelle donne, mi disperdo per essere, ognuna di loro, vedo il mio sguardo in questa, mia risata, nelle labbra di lei

 le mie lacrime, ai suoi occhi si avvicinano e attraverso i loro corpi circola la mia anima, si assomigliano a me e io a loro...

 

Elena Condemi