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Intervista all'autrice Antonella Rizzo

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27/02/2015

- “ ‘Il sonno di Salomè’, ‘Confessioni di una giovane eretica’, ‘Cleopatra. Divina Donna d'Inferno’ ... Sempre donne i tuoi personaggi, complessi, carismatici ed appassionati, in bilico fra mito e storia. Una sorta di riabilitazione? ”

Antonella: “Mi piacciono le forti personalità, perché accolgono e fanno convivere anime contrastanti. Sono quelle che resistono all'oblio, che tracciano i percorsi. Le donne spesso vengono ricordate in modo negativo. Sarebbe un'opera grandiosa riabilitarle....io semplicemente le leggo con tutta l'umanità possibile.” -“Possiamo ancora ritrovarci in esse? Che insegnamento per la donna moderna?”

Antonella: “Sono di un'attualità sconcertante. Hanno una grande complicità con la propria interiorità, a differenza di noi donne contemporanee, fiaccate dalla nevrosi di voler aderire a modelli politicamente corretti.” -

“Dalla premessa ‘Il sonno di Salomè’: Sopportare e concorrere attivamente alla tragedia quotidiana, alla vergogna di situazioni socialmente sconvenienti, all’impossibilità di avere punti fermi e sicurezze anche minime. Cosa invece potrebbe aiutarci?”

Antonella: “ Quel passo si riferisce alle tragedie che incontriamo nella nostra esistenza. In particolare mi riferivo a dolori del passato e al loro impatto sulla socialità. Come accennavo prima, svincolarci dal giudizio degli altri e mantenere la propria fierezza è di grande aiuto nelle avversità.” -“ È evidente nelle tue protagoniste una forte dimensione esoterica: la Dea conscia del proprio potere riesce veramente in qualche modo a realizzarsi, ad essere felice? Eppure in lei c'è del fatalismo...ed adotta ancora degli stratagemmi.”

Antonella: “ Bisogna considerare che, seppur in maniera limitata, ho cercato di collocare il personaggio nella sua dimensione storica e culturale dove gli avvenimenti sono strettamente legati a forze esterne senza però che venga meno l'autodeterminazione.” -

“ Credi ci stiamo realmente riavvicinando al valore della femminilità, alla spiritualità, o è solo un ennesimo bluff, uno sterile tentativo, una moda? ”

Antonella: “A me sembra che siamo in una fase transitoria. Ancora viviamo con difficoltà una femmininilità consapevole che ci imbriglia nell'azione. Manchiamo di spontaneità, attente a distanziarci da quelle caratteristiche che potrebbero nuocere alla nostra emancipazione.

-“ Cleopatra finge di sottomettersi a Cesare per dominarlo («quella mia dolcissima schiavitù lo rese dipendente dal mio miele») nonostante lei sia uno spirito indomito e fortemente consapevole anche del proprio corpo. Siamo ancora costrette ad essere così? Sempre lo stesso giochetto... un'eterna storia?”

Antonella: “ Si tratta solo di un gioco di ruoli tra due persone consapevoli della loro forza e dei loro limiti. Non c'è sopraffazione né coercizione. D'altra parte l'Eros non ha caratteristiche morali definite. Sta alla ragione assicurare la salvaguardia del rispetto dell'altro, negli esseri evoluti...”

-“ Nei poemetti la scelta del prosimetro, elegante e rara alternanza di prosa e versi che si presta molto bene alla dimensione teatrale. Ed infatti ti abbiamo vista anche recitare, ultimamente...Era già un tuo progetto?”

Antonella: “Non era nei miei progetti usare questa formula, tra l'altro desueta, ma iniziando a scrivere ho pensato che l'alternanza tra prosa e poesia avrebbe dato profondità al lavoro.”

-“ Una realtà editoriale difficile, dove la poesia è sempre più di nicchia. È ancora un mezzo espressivo così potente? C'è ancora spazio per i poeti?”

Antonella: “È il mezzo espressivo potente per eccellenza. Che il mondo remi in senso contrario non ha importanza. Verranno tempi migliori, la crisi è sempre stata un impulso alla creatività umana.”

Elena Condemi,